Benvenuti alla Scala dei Santi
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Scuola on line: Introduzione allo studio della Bibbia
Gli insegnamenti di Don Giovanni Boggio (Biblista)
mercoledì 19 aprile 2017
AVVISO: tutti i nuovi articoli di Don Giovanni Boggio sono pubblicati al nuovo indirizzo del Blog:
http://bibbiapadreboggio2.blogspot.it/
Tutti i precedenti articoli di Don Giovanni Boggio potranno sempre essere consultati in qualsiasi momento al vecchio indirizzo su questo sito:
http://bibbiascaladeisanti.blogspot.it/
venerdì 14 aprile 2017
QUESTA NON È UNA SEDIA
Era una battuta di
padre Nazareno Taddei quando iniziava le sue conferenze sul cinema. Alla
sorpresa degli uditori, rispondeva precisando che era la foto di una sedia ma non la sedia. In altre parole le foto, il
cinema, i disegni rappresentano la realtà ma non sono la realtà. La presentano come
la vede o la ricorda (o l’immagina) il fotografo o l’artista ma si tratta
sempre di un sostituto della “cosa”, mai della cosa in se stessa. La
rappresentazione può essere più o meno fedele ma non si potrà mai sovrapporre
esattamente all’originale tanto da identificarsi con quello. La preoccupazione
di p. Taddei riguardava l’aspetto dell’educazione alla lettura delle immagini
della vita presentate dal cinema.
giovedì 6 aprile 2017
NUOVA ALLEANZA VS. ANTICA ALLEANZA?
“Accetto il Vangelo, ma
non l’Antico Testamento”. Sembra incredibile, ma si sentono e si leggono ancora
valutazioni di questo tipo da parte non solo di semplici battezzati ma anche da
chi ha ricevuto il sacramento dell’ordine sacro. I motivi del rifiuto sono
ancora e sempre i soliti. L’Antico Testamento – si dice – è pieno di inviti
alla violenza provenienti da Dio stesso, è costruito su racconti fantastici,
ricorre a storie mitologiche, non ha nessun legame serio con la storia,
rispecchia una cultura che ignora le scienze, ecc. e quindi è inaffidabile.
Soprattutto presenta un’immagine di Dio inaccettabile da noi che crediamo nel
Dio Padre buono e misericordioso che ci ha presentato Gesù nel Vangelo.
giovedì 30 marzo 2017
IL CONVEGNO DELLA DISCORDIA
Il convegno di studi
organizzato dall’ABI a Venezia per il mese di settembre continua a richiamare
l’attenzione e le critiche del mondo ebraico. Il 22 marzo il quotidiano La Stampa ha pubblicato un lungo
articolo di Lisa Palmieri-Billig, rappresentante in Italia e presso la Santa
Sede
dell’AJC (American Jewish Committee),
nel quale si ripropongono le proteste dei rabbini italiani con altre
considerazioni sul tema del convegno. Molto spazio viene dato ai documenti
della Chiesa cattolica riguardanti i rapporti con l’Ebraismo a partire dal
Concilio Vaticano II. Le aperture auspicate dalle dichiarazioni ufficiali però
– secondo la giornalista – sarebbero spesso disattese nell’insegnamento dalla
catechesi ai bambini fino alle facoltà teologiche e nelle omelie, comprese
venerdì 17 marzo 2017
QUANTO PESANO LE PAROLE
Se l’ABI – Associazione Biblisti Italiani – voleva pubblicizzare il
convegno di studi sull’Antico Testamento che si svolgerà a Venezia il prossimo
settembre, si deve riconoscere che ci è riuscita. È bastato comunicare il
titolo del convegno per suscitare un coro di proteste da parte del mondo
ebraico italiano che si è sentito coinvolto e messo sotto accusa dal tema
proposto per lo studio e le
successive discussioni da parte dei biblisti che interverranno. Ma perché la semplice enunciazione di un argomento su cui si invitava a riflettere ha messo in subbuglio i nostri fratelli ebrei? La risposta è semplice e può sembrare anche banale. Il tema del convegno era stato presentato con parole non appropriate, o meglio, non opportune. Forse potevano anche essere giustificate con qualche riserva e sottigliezza interpretativa, ma l’impressione che suscitavano alla prima lettura era decisamente contraria alle intenzioni che mi auguro avessero gli organizzatori del convegno.
successive discussioni da parte dei biblisti che interverranno. Ma perché la semplice enunciazione di un argomento su cui si invitava a riflettere ha messo in subbuglio i nostri fratelli ebrei? La risposta è semplice e può sembrare anche banale. Il tema del convegno era stato presentato con parole non appropriate, o meglio, non opportune. Forse potevano anche essere giustificate con qualche riserva e sottigliezza interpretativa, ma l’impressione che suscitavano alla prima lettura era decisamente contraria alle intenzioni che mi auguro avessero gli organizzatori del convegno.
lunedì 27 febbraio 2017
PREGATE PER I VOSTRI PERSECUTORI (Matteo 5,44)
“È difficile… Ma dobbiamo imparare a farlo, perché si convertano”.
Lo ha riconosciuto papa
Francesco domenica 19 febbraio commentando il brano del vangelo di Matteo letto
durante la celebrazione della messa in una parrocchia della periferia di Roma.
Penso che tutti i sacerdoti nell’omelia abbiano evidenziato la stessa
difficoltà condivisa senza alcun dubbio da tutti i presenti e anche da chi è
rimasto a casa. Ma credo che la condivisione si limiti alla difficoltà del
perdono e non alla necessità di pregare per i nemici, cosa a cui non siamo
abituati.
venerdì 17 febbraio 2017
ACCADEVA 2000 ANNI FA…
“GUAI A VOI”
“Il giudizio è severo contro coloro che stanno in alto”. È un’affermazione che si trova nel libro della
Sapienza (6,5) e che riassume le valutazioni di molte pagine bibliche sugli
uomini che esercitano il potere. Nella Bibbia sono indicati con diversi nomi,
giudici, re, faraoni, satrapi, governatori o imperatori non cambia molto perché
hanno tutti un denominatore comune: l’uso dell’autorità a vantaggio personale.
Non fanno eccezione i capi religiosi né tantomeno coloro che hanno accumulato
ricchezze. Come su ogni tema, nella Bibbia si trovano anche valutazioni
positive che idealizzano alcuni personaggi, ma sono casi rari e a volte anche
discutibili, come avviene per il grande re Salomone (Siracide 47,12-23).
martedì 7 febbraio 2017
IN CUCINA CON IL VANGELO
Anche senza fare una
ricerca accurata, vengono in mente diversi momenti in cui Gesù dimostra di
avere una certa familiarità con l’ambiente in cui si preparano i cibi e non
soltanto con quelli in cui si consumano. I vangeli presentano Gesù come
invitato a banchetti in varie occasioni. In un caso – le nozze a Cana – la sua
partecipazione è attiva e determinante. Nei racconti della moltiplicazione dei
pani e dei pesci è il personaggio centrale. La sua familiarità con il cibo si
manifesta anche dopo la risurrezione quando chiede che gli venga offerto un
boccone o quando accetta l’invito dei due discepoli a Emmaus. Addirittura il
vangelo di Giovanni ce lo presenta come cuoco che accende il fuoco per una
grigliata di pesci che offre agli apostoli sulle rive del lago di Genezaret.
Non ha paura di ripetere l’accusa che gli facevano di essere un mangione e un
beone. Soprattutto lega la sua presenza in mezzo ai discepoli ad una cena nella
quale lui stesso è cibo e bevanda.
venerdì 3 febbraio 2017
COME È LA “VOCE DI DIO”?
È diventata
un’abitudine diffusa usare parole ebraiche per indicare dei termini ritenuti
importanti nel linguaggio biblico e forse anche per dare un certo tono
culturale a quanto si scrive. Capita sempre più spesso di imbattersi non solo
con l’abusato shalom (pace) ma anche
con ruach (vento, spirito), chesed (misericordia), rachamim (viscere, amore). Io stesso
cedo a questa moda che presenta anche aspetti positivi almeno come stimolo alla
curiosità del lettore. Una di queste parole con funzione di specchietto per
attirare l’attenzione è qol che già
nella scrittura presenta un’anomalia per la lingua italiana, con quella “q”
iniziale a cui non siamo abituati. Chi usa questa parola le dà il significato
di “voce” che, nella lingua italiana, indica “il suono articolato dall'essere umano tramite le corde vocali parlando, ridendo, cantando, piangendo o urlando” secondo la definizione
che ne dà Wikipedia.
sabato 28 gennaio 2017
MA LA BIBBIA È UN’ALTRA COSA
ADDIO ALLE RELIGIONI?
Non è la prima volta che leggo dei necrologi che annunciano
la scomparsa delle religioni, finalmente smascherate nelle loro mistificazioni grazie
a nuovi principi ideologici dettati dalla ragione. L’ultimo in ordine di tempo
mi è capitato sott’occhio qualche giorno fa, pubblicato su di un quotidiano on
line locale, a firma di un rappresentante di un “Comitato per la Spiritualità
Laica”. L’accusa che viene rivolta alle religioni è di predicare e praticare la
divisione tra gli esseri umani, in nome di ideologie contrapposte come se
fossero dogmi indiscutibili.
sabato 14 gennaio 2017
PREGHIERA DEI MORTI O DEI VIVI?
IL DE
PROFUNDIS
Nella tradizione popolare cattolica c’è una preghiera
associata al ricordo dei morti in modo così stretto da sembrare composta
proprio in vista di funerali o in occasione di lutti. Forse è superata in
popolarità solo dal Requiem aeternam,
conosciuto ormai come L’eterno riposo
che ha avuto la meglio grazie alla sua brevità e semplicità. La preghiera
concorrente è il De profundis che
continua ad essere indicato con il titolo latino. Non tutti sanno che il testo
del Requiem aeternam è tratto da un
libro apocrifo del III secolo dal titolo Apocalisse
di Esdra mentre il De profundis
non è altro che il Salmo 130 della Bibbia ebraica. Informazioni di questo
genere possono sembrare di nessun interesse per chi affida a Dio i propri cari
con la speranza di assicurare ad essi la felicità eterna. Eppure, anche queste
notizie ci aiutano a capire meglio il senso delle preghiere che recitiamo,
spesso in modo meccanico senza renderci conto di quanto chiediamo al Signore.
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