AL PRIORE DI BOSE & FOLLOWERS
Mi sono imposto di mantenere un silenzio rispettoso di fronte alla tragedia che ha travolto tante persone, convinto che a volte le parole possono essere inopportune. Ne ho avuto la dimostrazione vedendo i fiumi di commenti che si sono riversati dai giornali e dagli schermi televisivi. Le notizie e le immagini parlavano da sole ma si sono mescolate e a volte sono state sopraffatte da tanta retorica, poesia, polemiche, accuse, insinuazioni maligne, promesse.
Passati i primi giorni dal terremoto
devastante, la vita sta riprendendo i suoi ritmi soliti. Mi è ritornato in
mente un tema che avevo accantonato ma che mi sembra doveroso riproporre perché
continua ad essere attuale. Lo spunto mi è stato offerto dalla conclusione
della settimana liturgica nazionale svoltasi a Gubbio a metà di agosto, in
particolare dall’intervento del priore di Bose, Enzo Bianchi.