MA NON BASTA TENERLA IN
MANO
«Nell'apprendere e professare la fede, abbraccia e ritieni soltanto
quella che ora ti viene proposta dalla Chiesa ed è garantita da tutte le
Scritture. Ma non tutti sono in grado di leggere le Scritture. Alcuni ne sono
impediti da incapacità, altri da occupazioni varie. Ecco perché, ad impedire
che l'anima riceva danno da questa ignoranza, tutto il dogma della nostra fede
viene sintetizzato in poche frasi». Potrebbe sembrare un primo commento a caldo dell’intervista
rilasciata da papa Francesco alla Civiltà Cattolica prima dello storico viaggio
in Svezia in occasione dei 500 anni dall’inizio della riforma protestante. In
realtà si tratta di un commento tratto dalle «Catechesi» di san Cirillo di Gerusalemme,
vescovo, vissuto verso la metà del 300. Non erano passati molti anni da quando
l’imperatore Costantino aveva riconosciuto alla Chiesa il diritto ad esistere.
Possiamo immaginare facilmente un clima di euforia tra i cristiani che si
vedevano finalmente liberi di manifestare la loro fede e di accedere senza
paura ai testi sacri sui quali era fondata.