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Scuola on line: Introduzione allo studio della Bibbia

Gli insegnamenti di Don Giovanni Boggio (Biblista)

Gli insegnamenti di Don Giovanni Boggio (Biblista)

venerdì 8 aprile 2011

16. Il valore della parola

Chi ha partecipato all’incontro diocesano di pastorale svoltosi alla Quercia nel mese di settembre, forse ricorda il piccolo esperimento che ho proposto sul valore evocativo, per non dire creativo, della parola. Essa è capace di creare simultaneamente nell’animo di centinaia, migliaia di persone, gli stessi sentimenti, le stesse immagini di cose reali o
anche inesistenti, di evocare volti o avvenimenti, di suscitare reazioni piacevoli o sgradite, di muovere folle immense a vivere emozioni di ogni tipo.

Bisogna però dare alla parola (detta o letta) il tempo e il modo di penetrare nell’animo attraverso i sensi perché possa produrre i suoi effetti meravigliosi. Una parola che ci investe con un fiume di altre parole non può lasciare traccia di sé: ci colpisce ma non ha il tempo di suscitare le reazioni a cui è destinata.

La Bibbia è fatta di parole umane attraverso le quali Dio ha voluto comunicarci quanto è necessario per conoscere il suo progetto sull’umanità e su ciascuno di noi. È questa la fede che ha accompagnato gli Ebrei nella loro lunga storia e che noi Cristiani abbiamo ricevuto da loro e che con loro condividiamo.

La parola della Bibbia ha tutte le caratteristiche della parola umana, anche se le supera per la peculiarità tutta sua di trasmettere la volontà di Dio. Come le parole umane, anche quella di Dio può esprimere tutte le sfumature che conosciamo e che sfruttiamo per la nostra comunicazione tra uomini. È estremamente riduttivo cercare nelle parole della Bibbia solo qualche aspetto delle sue infinite capacità espressive.

Eppure è quanto si fa quando consideriamo la Bibbia come un manuale tecnico, senza sentimenti, senza emozioni, senza poesia, impegnato soltanto a fornire “istruzioni per l’uso”, da consultare quando non sappiamo più che cosa fare, aspettandoci la risposta preconfezionata per risolvere i nostri piccoli o grandi problemi.

Gli studiosi di linguistica hanno individuato tre aspetti fondamentali della parola umana. Essa serve, in primo luogo per informare, in secondo luogo per esprimere i sentimenti di chi parla, in terzo luogo per suscitare una risposta nell’ascoltatore. In ogni comunicazione umana possiamo trovare uno di questi aspetti, che non mancano nemmeno nella parola di Dio.

Si capisce allora quanto possa essere inconcludente cercare nella Bibbia solo delle “informazioni” sulla storia, su personaggi, su culture antiche, su religioni del passato e in base a queste “notizie” impostare la nostra vita di fede. La Bibbia è “anche” informazione (da interpretare con metodo serio, scientifico), ma ci permette anche di conoscere i sentimenti di chi ha scritto quelle pagine e di cogliere gli inviti rivolti ai primi ascoltatori o lettori e, attraverso di loro, anche a noi. Dio ci parla con tutta la ricchezza del linguaggio umano. Tocca a noi scoprirla e gustarla.

Ma per farlo si deve creare un ambiente, esterno e soprattutto interno, che permetta alla parola di esprimere le sue potenzialità, così da coinvolgerci con le suggestioni molteplici di cui è portatrice.

Giovanni Boggio (Biblista)





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