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Scuola on line: Introduzione allo studio della Bibbia

Gli insegnamenti di Don Giovanni Boggio (Biblista)

Gli insegnamenti di Don Giovanni Boggio (Biblista)

venerdì 8 aprile 2011

15. Elezione = Privilegio?

Abbiamo già avuto modo di accennare alla storia delle parole e ai cambiamenti del loro  significato nel corso dei secoli. Una di queste parole, oggi molto usata, è: “elezione”. La troviamo in molti campi della nostra vita. Sono eletti i deputati al ...
Parlamento, al Senato, alla Presidenza della Repubblica, alla guida delle Società e delle industrie fino alle varie miss nei mini o maxi concorsi.

In alcuni casi è evidente il collegamento tra “elezione” e “privilegio”. Miss Italia ha il privilegio di essere invitata alla TV, di essere intervistata dalla stampa, di fare film e di ricevere onori e soldi in quantità, e nessuno se ne scandalizza. In altri casi invece, come nella politica, il legame suddetto è rifiutato sdegnosamente. Tutti i politici si presentano come desiderosi unicamente del bene degli elettori e parlano volentieri dei “sacrifici” a cui si sottomettono “per il bene del paese” che rappresentano. Poi sappiamo come vanno le cose…

Anche la Bibbia parla spesso di elezione di qualcuno, addirittura da parte di Dio. Abbiamo visto, nell’ultimo numero di VITA, che Israele è definito “il popolo eletto”, con le difficoltà che questa attribuzione comporta.

Ma la Bibbia parla anche di singoli uomini “eletti” da Dio, tanto che questo termine si può considerare una vera “categoria biblica”, cioè un modo di interpretare i casi della vita e di spiegare tutto come dovuto ad interventi continui di Dio nelle vicende umane.

Così, chi comanda è stato scelto da Dio, chi denuncia le cose storte è inviato da Dio e parla a suo nome, chi ha capacità superiori alla media è stato eletto da Dio “per compiere qualcosa di straordinario”. Ecco la chiave di interpretazione della categoria “elezione” nella Bibbia. Dio sceglie qualcuno non per isolarlo dagli altri e metterlo in condizione di privilegio, ma per affidare un incarico specifico, generalmente gravoso e pieno di responsabilità. E quando qualcuno approfitta della situazione in cui Dio lo ha posto, viene giudicato molto severamente ed escluso dall’incarico che aveva ricevuto.

Saremmo quasi portati a vedere l’elezione nella Bibbia come qualcosa di pericoloso, di tanto impegnativo da essere rifiutato. Proprio come si narra di Mosè che, scelto da Dio per liberare il popolo oppresso dal Faraone, dopo aver presentato parecchie difficoltà, risponde al Signore: “Manda chi vuoi mandare” (Esodo 4,13), cioè: “Grazie mille, ma lasciami in pace”.

In questa prospettiva di elezione come “servizio” reso a Dio nei fratelli, scompare ogni aspetto odioso nelle scelte compiute dal Signore che, come si dice in altri passi della Bibbia, non fa “preferenza di persone” (Siracide 35,12) ma stabilisce i suoi progetti per il bene di tutti.

Il giudizio severo emesso contro gli “eletti” a guidare il popolo è motivato proprio dal fatto che “hanno pasciuto se stessi senza aver cura del mio gregge” (Ezechiele 34,8). Perciò “Dice il Signore Dio: Eccomi contro i pastori: chiederò loro conto del mio gregge e non li lascerò più pascolare il mio gregge, così i pastori non pasceranno più se stessi, ma strapperò loro di bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto” (Ezechiele cap. 34,10).

Su questo discorso sarebbe opportuno che riflettessero tutti coloro che sono stati “eletti” a qualsiasi incarico di responsabilità, nella società civile come anche in quella religiosa.

Giovanni Boggio (Biblista)



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